martedì 15 luglio 2014

La classifica dei libri di Carlos Ruiz Zafòn


Come promesso ecco a voi la classifica dei libri di Zafòn.
Li ho letti tutti quindi posso esprimere senza problemi il mio giudizio personale così da fornire, a chi ancora non li ha letti, utili dettagli che potrebbero esservi d'aiuto qualora decidiate di cominciare a conoscere anche voi questo autore. PRONTI, VIA!


I POSTO: "L'ombra del vento"


-"L'ombra del vento" è, secondo me, il migliore tra i libri di Zafòn. È una storia unica nel suo genere. Non presenta ridondanze di contenuti ed è un libro scritto con la magia. La  trama intreccia realtà e finzione ed è difficile che risulti pesante. Si legge nel giro di una settimana (anche meno) per la curiosità che suscita. Ogni lettore dovrebbe leggerlo almeno una volta nella vita. -

TRAMA: A Barcellona una mattina d'estate del 1945 il proprietario di un negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, al Cimitero dei Libri dimenticati, un luogo segreto dove vengono sottratti all'oblio migliaia di volumi di cui il tempo ha cancellato il ricordo. E qui Daniel entra in possesso di un libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un mondo di misteri e intrighi legato alla figura di Julian Carax, l'autore di quel volume. Daniel ne rimane folgorato, mentre dal passato iniziano a emergere storie di passioni illecite, di amori impossibili, di amicizia e lealtà assolute, di follia omicida e di un macabro segreto custodito in una villa abbandonata. Una storia in cui Daniel ritrova a poco a poco inquietanti parallelismi con la propria vita...


II POSTO: "Il gioco dell'angelo" 


-"Il gioco dell'angelo" è il secondo libro della trilogia del Cimitero dei Libri Dimenticati. Anche questo, come il precedente, è una storia particolare e ricca di colpi di scena. In un primo momento sembra non avere nulla a che fare con "l'ombra del vento" ma alla fine piccoli elementi dei due intrecci si annodano per dar vita ad una storia completamente nuova. Per quanto mi riguarda posso affermare con certezza che, pur essendo conseguente al primo, il "Gioco dell'angelo" è un libro a sè, un libro autonomo, che può essere letto anche nella sua unicità. La trama è molto interessante e pur essendoci qualche sfumatura di fantasia (magia, misteri) non precipita nell'abisso dell'irrealtà.-

TRAMA: Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martìn cova un sogno: diventare uno scrittore. E quando riesce a pubblicare un racconto, il successo arriva. Ma da quel momento la sua vita comincerà per la prima volta a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona sconosciuta e inquietante. Quando David si deciderà infine ad accettare l'offerta, fattagli da un misterioso editore, di scrivere un'opera tanto immane quanto rivoluzionaria, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria....
Con uno stile scintillante e grande sapienza narrativa, l'autore de "L'ombra del vento" torna a guidarci tra i miseteri del Cimitero dei Libri Dimenticati, regalandoci una storia in cui l'inesausta passione per i libri, la potenza dell'amore e la forza dell'amicizia si intrecciano ancora una volta in un connubio irresistibile.


III POSTO: "Il prigioniero del cielo"


-"Il prigioniero del cielo" è il terzo ed ultimo libro della serie del "Cimitero dei Libri Dimenticati". In esso le due trame dei libri precedenti si annodano per dar vita ad un terzo libro che si snoda tra presente, passato e futuro. Sarò ripetitiva ma anche questo romanzo è sostanzialmente lineare e molto interessante. Pur essendo un sequel i personaggi sono quasi tutti nuovi. La cosa che più mi ha colpita è che con tanta destrezza Zafòn è riuscito a focalizzare l'attenzione su un personaggio che nei precedenti era un "personaggio secondario": Fermìn. Se nei primi due romanzi ci eravamo affezionati a lui per la sua simpatia, in questo ultimo romanzo impariamo ad amarlo e a capire il vero motivo del suo realismo spietato. Un uomo che ne ha passate tante ma non si è ancora arreso e continua ad andare avanti desideroso di insegnare ciò che sa grazie all'esperienza, ma, nello stesso tempo pronto ad imparare ancora molto dal futuro.-

TRAMA: Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere -il memorabile protagonista di "L'ombra del vento"- è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermìn con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio de "Il conte di Montecristo" pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perchè la consegni con una dedica inquietante a Fermìn. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermìn. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta, Daniel deve addentrarsi in un'epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e scoprire quale patto subdolo legava David Martìn -il narratore di "Il gioco dell'angelo"- al suo carceriere, Mauricio Valls, un uomo infido che incarna il peggio del regime franchista... 
Carlos Ruiz Zafòn torna al  genere che lo ha reso famoso in tutto il mondo e alla saga tanto amata dai suoi lettori con un nuovo appassionante episodio che si inserisce nell'universo letterario del Cimitero dei libri Dimenticati. Il "Prigioniero del cielo" riannoda le trame di "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo", e getta luce sui misteri che erano rimasti insoluti solo per aprire nuovi, inquietanti interrogativi. E soprattutto ci trascina nel turbine di una narrazione carica di tensione e colpi di scena, in grado di trasmetterci, con la forza delle emozioni, il lato più cupo dell'animo umano, ma anche di sedurre con il fascino sottile di una Barcellona in chiaroscuro che non smette di stregarci. 


IV POSTO: "Marina"


-"Marina" è l'ultimo libro di Zafòn che ho apprezzato davvero. Come da stile zafoniano nella trama troviamo note di magia e mistero intrecciate con fatti reali e rendendo il tutto molto intrigante. Il tema di fondo è l'amore: quello di un adolescente verso la bella Marina e quello di una figlia verso il proprio padre. Ho apprezzato molto la trama lineare e le descrizioni accurate dei posti in cui si snodano le vicende. Un libro da leggere soprattutto la sera prima di dormire per il tono cauto e rilassante con cui l'autore scrive. È l'ultimo libro di Zafòn ad avere una storia unica, non ancora caduta nella ripetitività che caratterizza i prossimi tre libri-

TRAMA: Barcellona, fine degli anni Settanta. Oscar Drai è un giovane studente che trascorre i faticosi anni della sua adolescenza in un cupo collegio. Di tanto in tanto ama allontanarsi dalle soffocanti mura del convitto per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, su un tavolo, un antico grammofono suono un'ammaliante canzone; accanto, un vecchio orologio da taschino dal quadrante scheggiato. Oscar, senza sapersi spiegare perchè, sottrae l'oggetto e scappa. Qualche giorno dopo torna per restituire il maltolto e incontra la giovane Marina e il su enigmatico padre, il pittore Germàn. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più gotica e sempre più amata, che lo spingeranno verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza.


V POSTO: "Il palazzo della mezzanotte"


-E a questo punto il mio giudizio sui libri di Zafòn diventa quasi negativo. Mentre nei libri sopra presentati la trama restava ancorata alla realtà pur avendo tratti di magia e fantasia, ne "Il palazzo della Mezzanotte" l'intreccio sfocia nell'irrealtà. Ho sempre detto che il genere fantasy  è uno dei miei preferiti ma, secondo il mio parere, in questo libro c'è troppa fantasia dove in realtà non servirebbe. La trama è carina e molto interessante. All'inizio ti coinvolge parecchio..ma verso la fine cominciano ad accadere troppe cose che quasi si discostano da tutto quello che si era letto fino in quel momento. Nonostante ciò mi sento di consigliarla come lettura in quanto è comunque una trama in grado di incuriosire e tenere alta l'attenzione del lettore-

TRAMA: Calcutta, 1916. Una locomotiva infuocata squarcia la notte portandosi dietro un carico di morti innocenti mentre un giovane tenente inglese sacrifica la vita per salvare due gemelli neonati, un maschio e una femmina, inseguiti da un tragico destino.
Calcutta, 1932. Ben, il gemello maschio, compie sedici anni e festeggia l'inizio della sua vita adulta, il giorno in cui dovrà abbandonare l'orfanotrofio. Festeggia anche l'ultimo giorno della Chowbar Society, un club segreto formato da sette orfani che per anni si è riunito in un antico edificio in rovina, il Palazzo della Mezzanotte. Ma il passato bussa alla porta. Una bellissima ragazza, la sorella gemella Sheere, entra nel palazzo e inizia a raccontare una storia d'amore, morte e vendetta che come un'ombra si proietta sul futuro del fratello. Le braci dell'incendio di sedici anni prima ricominciano ad ardere...


VI POSTO: "Le luci di settembre"


-"Le luci di settembre" è un romanzo che non mi è piaciuto per niente. Niente è reale. Tutta è pura fantasia ma una fantasia che quasi sfocia nella pesantezza. È un romanzo abbastanza prevedibile data anche la ripetitività di alcuni temi che incontriamo in altri libri dello stesso autore. Insomma..una trama che non ti resta neanche tanto impressa (infatti ricordo giusto qualcosina sparsa) e che a distanza di tempo si sfibra fino a diventare un ricordo lontano.-

TRAMA: Nell'estate del 1937 Simone Sauvelle, vedova, abbandona Parigi assieme ai figli, Irene e Dorian, per sfuggire al cumulo di debiti che suo marito le ha lasciato. Ad aiutarla, offrendole un posto da governante, è un vecchio amico del marito, il facoltoso fabbricante di giocattoli Lazarus Jann, che vive nella gigantesca tenuta di Cravenmoore. Qui Irene conosce Ismael, il giovane cugino di Hannah, la cuoca di casa, e se ne innamora. Ma cosa sono quelle luci che brillano nella nebbia intorno all'isolotto del faro? E cosa si nasconde dietro i macabri eventi e le strane apparizioni che sconvolgono l'armonia di Cravenmoore? Spetterà a Irene e Ismael lottare contro un nemico invisibile per salvare Simone e svelare l'oscuro segreto che avvolge Cravenmoore e la fabbrica di giocattoli di Lazarus, un enigma che li unirà per sempre e li trascinerà nella più emozionante delle avventure, in un mondo labirintico di luci e ombre.


VII POSTO: "Il principe della nebbia"


-Mi dispiace quasi dirlo ma "Il principe della nebbia" è il peggiore romanzo tra quelli zafoniani. Una trama banale e ripetitiva..Di questo libro non ricordo davvero nulla...L'unica cosa certa è che l'ho letto in più di due settimana. Un intreccio che non scorre. Sembra restare bloccato all'inizio del romanzo. Non vi nego che mentre leggevo ho trovato parecchi elementi simili a quelli di "Le luci di Settembre" e ad oggi quasi confondo le due trame. Non lo consiglio affatto...Zafòn è ben altro...Per fortuna andando avanti ha migliorato il suo stile!-

TRAMA: 1943: il vento della guerra soffia impetuoso quando il padre di Max Carver decide di trasferire la famiglia sulla costa spagnola. Il luogo sembra protetto e tranquillo ma, appena arrivati, cominciano a succedere strani fenomeni: Max scopre un giardino disseminato di statue orribili, la sorella Alicia inizia a fare sogni inquietanti, compare una scatola piena di vecchi film che sembrano aprire una finestra sul passato, mentre l'orologio della stazione va all'indietro. E ci sono le voci, sempre più sinistre, che riguardano i precedenti proprietari della villa, e i racconti che accompagnano la misteriosa scomparsa del loro unico figlio. Quando un incidente colpisce la sua famiglia, Max è costretto, suo malgrado, a improvvisarsi detective. Assieme ad Alicia e al nuovo amico Ronald, nipote dell'anziano custode del faro, inizia a indagare sull'oscuro naufragio di una nave che giace sui fondali della baia custodendo molti segreti....


-Giunta alla fine della mia classifica potrà sembrarvi che in realtà Zafòn non sia  tutta questa meraviglia di cui vi ho palato nel precedente articolo. Ebbene non è così. Ho letto i suoi libri partendo da quelli più recenti fino ad arrivare a quelli con una data di pubblicazione antecedente ed è per questo che sembra che il mio interesse sia andato scemando. A questo punto leggete la classifica in ordine crescente e scoprirete come il "maestro Zafòn" sia migliorato parecchio!
Con tanta sicurezza, posso affermare che, se nei primi romanzi non è stato un granchè, è nettamente migliorato con la stesura degli ultimi superando se stesso nella serie del Cimitero dei Libri Dimenticati. Un autore dunque che tende a migliorare tutte le volte che ci regala un nuovo romanzo e, se mai ci sarà un sequel de "Il prigioniero del cielo", non ci deluderà di certo.-


E VOI COSA NE PENSATE? ASPETTO VOSTRE CONSIDERAZIONI SU ZAFON E I SUOI LIBRI! CONFRONTIAMO I NOSTRI PENSIERI!

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1 commento:

  1. Ho finito di leggere "l'ombra del vento" di Zafon,è veramente bello,magico si legge in un soffio....

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