venerdì 25 luglio 2014

Intervista ad Elizabeth Bennet, protagonista del libro "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen



ATTENZIONE: L'intervista che state per leggere è ovviamente frutto della mia fantasia! Niente di tutto questo è avvenuto davvero nè tanto meno l'autrice del libro ha scritto altro in merito al romanzo. Buona lettura! 


25 Luglio 1798
TENUTA DI PEMBERLEY (Inghilterra)
Un grosso salto nel passato per entrare nella meravigliosa tenuta di Pemberley ed intervistare Elizabeth Bennet, protagonista del romanzo "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen, che si è gentilmente offerta di rispondere ad alcune domande sulla sua vita e su quella delle persone a lei care.


- Buonasera Mrs Darcy. Lasci che le dica quanto la sua storia abbia coinvolto noi lettori! Soprattutto le ragazze, dopo averla letta, ne sono rimaste così ammaliate che si sono quasi messe alla ricerca del proprio Mr Darcy.
Ebbene siamo qui oggi per poterle fare qualche domanda, grazie per averci ricevuti. 
Abbiamo letto tutti di come si sia ben sistemata nella tenuta di Pemberley assieme a Mr Darcy e a sua cognata Mrs Georgiana e di come sia felice di avere sua sorella Jane a soli trenta miglia da lei.
A distanza di due anni vorremmo chiederle: come procede la sua vita? Ci sono stati cambiamenti? -

Buona sera a lei. La prego mi chiami Lizzie, sono sempre stata contraria verso gli appellativi che il matrimonio comporta, ma siamo liberi di scegliere se usarli o meno e io ho scelto di lasciarmi chiamare Mrs Darcy solo durante gli eventi in società e quando ho il piacere (o dispiacere) di conoscere qualche signora o signore amici di mio marito. Non mi fraintenda..amo Fitzwilliam, ma di certo, l'amore non si misura dal nome con cui ti lasci chiamare dopo il matrimonio e questo lo sa bene lui quanto io stessa, anche se sembra essere estraneo alla maggior parte delle donzelle che abitano questo secolo.
Ma torniamo alla sua domanda: come procede la mia vita? Sono così onorata di annunciare che mai cosa più vera affermai quando mi dichiarai felice con tanta ragione nelle mie parole. La società in cui ho vissuto e in cui vivo tutt'ora mi aveva quasi persuasa sul fatto che rari sono i veri amori e così la maggior parte delle giovinette è attratta più dalla fortuna che dalla personalità dello scapolo in questione. Ad oggi posso certamente  smentire questa "verità universalmente riconosciuta", almeno per quanto riguarda me stessa o altrimenti non potrei dichiararmi  così felice. Non avrei mai creduto di poter amare così tanto qualcuno e, ogni mattina, al mio risveglio, non posso che essere grata ai miei occhi per essersi posati nei suoi a quel ballo e, quando guardo Fitzwilliam, posso ben essere certa che anche per lui sia lo stesso. È molto più abile di me ad esprimere i suoi sentimenti (pur sembrando un uomo molto composto) e più volte ha espresso il suo amore nei miei confronti rendendomi la donna più felice dell'intera Inghilterra, ragion per cui sono sempre più convinta delle mie scelte! 
Per quanto riguarda "i cambiamenti" non ce ne sono stati molti. Ci ritroviamo più volte a passare il nostro tempo con Jane e Bingley nella tenuta e a volte si uniscono alle nostre passeggiate anche Georgiana e Kitty, che ormai e diventata una donna tanto bella quanto intelligente e, credo, che proprio per questa seconda sua qualità sia diventata di certo più attenta nella ricerca di un giovane uomo da maritare. Felicità immensa poter essere circondata da persone che amo così tanto, eppure la mia spensieratezza finisce più volte per tramutarsi in immensa tristezza. Ciò è dovuto al ricordo del mio caro padre che si fa ogni giorno più stanco ed impossibilitato per venire a trovarmi. Per fortuna il rapporto epistolare ci permette di sentirci molto spesso, ma a volte, la mancanza è così forte che subito mi balena l'idea di raggiungerlo in carrozza. Tra pochi giorni comunque lo rivedrò. Per l'estate lui e la mia adorata madre si ritagliano qualche settimana da passare nella tenuta insieme alle proprie figlie come un tempo, quando abitavamo le stessa casa. 


- Nel suo racconto non ha menzionato sua sorella Lydia. Posso chiederle come mai? Cosa è successo tra voi?

Certamente. Non ho menzionato Lydia volutamente in quanto sono parecchi mesi che non abbiamo sue notizie. Credo che non sia colpa sua, ma di suo marito Mr Wickham. 
Nell'ultima lettera di mia sorella venni a sapere che suo marito era entrato in un cattivo giro di affari (come di sua abitudine d'altronde) e per la prima volta Lydia mi faceva esplicita richiesta di un prestito monetario per aiutarli. Mi disse di non farne parola con Mr Darcy ma la mia preoccupazione fu tale che dovetti parlarne a mio marito. Gli dissi che avrei voluto invitare mia sorella Lydia a Pemberly per poter parlare con lei in modo più esplicito e, poichè nella sua lettera avevo letto un velo di preoccupazione abbastanza evidente, avrei voluto consolarla anche solo con un abbraccio. Fitzwilliam non si disse contrario e così mi recai al mio scrittoio per inviarle una lettera di invito. Dopo alcuni giorni ricevetti la sua risposta in cui mi ringraziava per la cortesia dimostratele, ma tutto si era sistemato e non aveva più bisogno del mio aiuto. Pur conoscendo il carattere poco maturo di mia sorella Lydia, rimasi così male per la sua risposta che decisi di non scriverle almeno fino a quando la mia rabbia non fosse scemata. Lei fece lo stesso fino al giorno in cui ricevetti un'ulteriore richiesta di aiuto economico. Ammisi a questo punto quello che avevo capito già molto tempo prima ma che non ero mai riuscita ad ammettere apertamente: l'immaturità di Lydia l'aveva portata a diventare come suo marito cosicché si limitava a scrivermi solo quando le circostanze lo richiedessero e queste circostanze erano per lei i problemi economici di Mr Wickham. Certamente non risposi alla sua lettera ed è da quel giorno che non ho più notizie di mia sorella, come del resto anche Jane e i miei genitori. Non riesco ancora a capire come si possa riuscire a fare meno della propria famiglia!


- E il rapporto con la sua amica Charlotte è rimasto lo stesso? -

No di certo. Il tempo ha rafforzato la nostra amicizia. Purtroppo è stata molto impegnata per la nascita della bambina e siamo riuscite ad incontrarci solo una volta in due anni. Adesso è nuovamente incinta ma abbiamo già stabilito che andrò a trovarla subito dopo l'estate, quando la mia famiglia avrà lasciato la tenuta. Nel frattempo non c'è giorno in cui non le scriva. A volte mi ritrovo a scriverle una doppia lettera che le mando a distanza di un giorno dalla prima. Mi preoccupo di aggiornarla minuziosamente su tutto ciò che accade qui e anche lei fa lo stesso. È così scrupolosa nel raccontarmi ogni dettaglio che, pur non avendo mai visto la sua piccola, posso benissimo immaginarmela -*sorride*-
Ahimè sono così triste a volte quando ripenso alla nostra amicizia. Siamo come sorelle e le devo molto. Anche Fitzwilliam prova un forte affetto nei confronti di Charlotte. Credo di poterla definire una sorella al pari di Jane. La nostra amicizia sopravvive nonostante la distanza e il tono che usiamo nelle lettere è lo stesso che usavamo quando ancora le nostre strade erano congiunte. A volte leggendo le sue lettere mi pare quasi di sentire la sua voce. 
Non smetto mai di ripeterle che è solo grazie a lei se oggi sono qui felice ed innamorata. È nella sua casa che il mio odio si è trasformato in amore e non le sarò mai abbastanza grata per questo. Non vedo l'ora di rivederla...


- Un'ultima domanda Lizzie e poi sarà libera di andare. 
Cosa vede nel suo futuro? -

Vedo me, Fitzwilliam e i nostri figli vivere felici nella tenuta. A volte mi sorprendo a pensare che sarebbe bellissimo se i miei genitori venissero a vivere qui con noi ma, subito dopo, quasi riportata alla realtà da un brusco suono, mi ricredo: ho vissuto la maggior parte della mia vita sotto lo stesso tetto di mia madre e le voglio un bene immenso ma, ahimè, è così difficile a volte riuscire a sopportarla che non so come facciano mio padre e mia sorella Mary a non dare di matto -*ride*-
Tutto sommato non potrei immaginare un futuro senza di lei e so già che appena la rivedrò, tra qualche giorno, non potrò fare a meno di tornare bambina anche solo per un secondo e lasciarmi così coinvolgere dal suo modo di fare che, devo dirlo, a volte mette davvero allegria anche a Mr Darcy. Rimanga tra noi: a volte mio marito sembra divertirsi davvero tanto in compagnia della suocera, anche se lei non fa altro che ripetergli che le piacerebbe poter diventare nonna.
Naturalmente io e Fritzwilliam abbiamo più volte parlato di eventuali figli e ne vorremmo almeno quattro ma, da brava sorella minore, vorrei che fosse Jane la prima a regalare la gioia di essere nonni ai nostri genitori.
Devo ammettere che ci sta mettendo decisamente troppo e credo che verrò meno a questa promessa...D'altronde ci trovo molto gusto ad infrangere le regole -*ride*-


- Grazie Lizzie. È stata davvero una grande emozione poter parlare un po' con lei e sapere che la sua storia sia andata così avanti e non si fermerà di certo. Lei e Mr Darcy continuerete a trasmetterci grandi emozioni e noi lettori le siamo grati per tutto ciò -



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